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Massimo Campigli
(Berlino, 1895 - St. Tropez, 1971)

Quattro donne, 1965

Olio su tela
cm. 45,5x33
Firma e data in basso a destra “Campigli 65”. Esposizioni: - Tokyo, Exposition Internationale du Figuratif, 1965, n. 41, ripr. - New York, Christie’s, 9 maggio 2013, lotto 287, ripr. - Firenze, Galleria Pananti Casa d’Aste, 8 luglio 2020, lotto 212, ripr. Provenienza: - Collezione privata - New York, Christie’s (9/5/2013) - Firenze, Galleria Pananti Casa d’Aste (8/7/2020) Note: Sul retro: sul telaio: etichetta «International Art Transport» Paris, due etichette dell’asta di Christie’s 2013; timbro «8 P» [indicando la misura del telaio] sulla tela: timbro della dogana Con la presente dichiaro che l’opera qui riprodotta – Quattro volti / Quattro donne del 1965 – esaminata da me sulla base di fotografie ad alta risoluzione, sia del recto che del verso, è un dipinto autentico di Massimo Campigli. Su un fondo biancastro con un largo bordo rosso ruggine sono rappresentate quattro teste femminili, in due coppie, collocate in quattro finestre di una facciata semplice. I suoi due piani sono divisi da una trave decorata con una larga linea orizzontale ondeggiante. Tale motivo di quattro teste femminili è molto ricorrente nell’intera opera di Campigli e si trova, con delle variazioni, dagli inizi negli anni Venti fino agli anni Sessanta e in quasi tutte le tecnice usate dall’artista: in litografie, monotipi, dipinti ad olio e persino nei mosaici. Si tratta di composizioni o con un lieve aspetto narrativo come le rappresentazioni di famiglia (p. e. nn. 30-029 e -030*), di danzatrici o cantanti (p. e. nn. 41-025 e 49-017), di donne al telaio (p. e. n. 50-053) o nel metro (p. e. n. 51-031) oppure di rappresentazioni più astratte nelle quali – come nel quadro in questione – le teste, separate dal corpo, si trovano in una sorta di «scaffale» o vetrina (p. e. nn. 29-026, 31-005, 49-053) o in una struttura architettonica (p. e. nn. 30-031, 68-037), qualche volta come dettaglio di una facciata più grande (p. e. nn. 64-019, 65-043, 65-078). La quadruplicazione dei volti era una formula così cara all’artista che nel 1954 dipinse persino un autoritratto quadruplo (n. 54-027). Mentre il motivo stesso risulta molto tipico in tutta l’opera di Campigli, i colori proprio stridenti stupiscono a prima vista dato che l’artista è soprattutto noto per la sua predilezione dei colori a base di terre. Infatti i forti toni di rosso, blu, giallo e verde, combinati in audaci contrasti, dimostrano come l’artista negli anni Sessanta inventò una scala di colori nuova e diversa. È da notare che tutti i quadri scelti per la mostra a Tokyo nel 1965 si distinguono per i colori estremamente vivi (p. e. n. 65-015; in allegato copie del relativo catalogo in cui era riprodotto il dipinto in b/n). Infine la firma in basso a destra non pone alcun dubbio di autenticità. L‘opera sarà inclusa nel futuro supplemento al catalogo ragionato del maestro a cura di Eva e Marcus Weiss. * I numeri si riferiscono al catalogo generale ragionato dell’opera di Massimo Campigli a cura di Nicola Campigli, Eva Weiss e Marcus Weiss, pubblicato da Silvana Editoriale nel 2013.
€ 25.000,00 / 35.000,00
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