191

Cipriano Efisio Oppo
(Roma, 1891 - Roma, 1962)

Settembre (vendemmia)

Olio su tela
cm. 85x65
Firmato in basso a destra : Oppo
Il dipinto è corredato da perizia di Francesca Romana Morelli: 

"Il soggetto dell’olio risulta inedito nella produzione di Oppo, mentre il paesaggio è in generale oggetto di un certo interesse da parte dell’artista fino alla fine degli anni venti, quando nella veste di critico militante e organizzatore culturale invoca per l’arte italiana un ritorno alla «natura» da fondersi con la tradizione antica: «Idea di Bellezza rapportata ai suggerimenti della Natura, ossia scelta ad esaltazione degli elementi naturali; gentilezza e forza insieme; gioiosità, non frivolezza; metodo ma non pedanteria; mai copia fredda analitica della Natura. Ma anche: mai snaturamento simbolistico, pessimistico, incorporeo; mai gusto dell'orrido, del deforme, del mostruoso, dello strano, dell'astruso.» (C.E. Oppo,Non più di cento voci,in "La Tribuna", Roma 23 dicembre 1926, p.3, ora in F.R. Morelli (a cura di), Cipriano Efisio Oppo. Scritti di critica e di politica dell’arte 1915-1943, De Luca Editore, Roma 2000, p.36) 
L’impostazione di questo paesaggio, con il taglio diagonale del sentiero in primo piano, torna volentieri negli scorci toscani e nelle marine sempre alla fine dello stesso decennio, sarà sufficiente citare Paesaggio a Montepulciano (cfr. E.Cecchi, Oppo, Fernand Roches Editeur,Parigi 1934, tav. XLVII). Il modo di rendere la vegetazione, la tavolozza impostata su una gamma che va dai gialli ai verdi con qualche nota di rosso e di violaceo, l’uso dell’olio con un impasto piuttosto magro, si inquadra in una maniera di dipingere di Oppo anche in seguito. Il soggetto della vendemmia, concepito in modo narrativo, indurrebbe a pensare a una sorta di commissione. È utile rammentare che, oltre alla sua infaticabile attività di critico militante, organizzatore culturale e di deputato parlamentare, Oppo porta avanti la sua ricerca di pittore, lavorando anche su commissione di istituzioni pubbliche e private.Quando viene nominato Segretario Generale del Sindacato Nazionale degli Artisti(carica che mantiene dal 1916 all’ estate del 1932), e poi viene incaricato da Mussolini di organizzare le quattro edizioni della Quadriennale romana(1931-1939), non vuole abusare del suo potere e pertanto preferisce non esporre nelle mostre nazionali, riservandosi soltanto qualche partecipazione alla Biennale di Venezia (nel 1940 ha un’intera sala) e alle mostre d’arte italiana all’ estero. Tra le opere realizzate per istituzioni pubbliche, si rammentano gli affreschi per la casa Madre dei Mutilati di Guerra di Roma, i ritratti del Re e del Duce per l’Istituto di Odontoiatria George Eastman, sempre a Roma, e le lunette per la sede dell’Istituto Nazionale d’Assicurazione (INA) a Milano. 

Francesca Romana Morelli  ".

 

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