Siglato in basso a destra. Sul verso, iscrizione autografa:
"Do Done in sciale
ricamando de oro
e colori desmentegai
le fissa le stele
nel silenzio de ombra
che'l par mistero
specia' ne' fulgor
de oci de tigri
lampai dal color
de la luna
F. Z. 1914"
"Da questo dipinto è derivato l'arazzo, eseguito nel laboratorio di ricamo fondato durante la Grande Guerra dallo stesso Zecchin con il patrocinio della Contessa Pia di Valmarana. Ricamato nel 1920 e pubblicato nella "Rassegna d'Arte Antica e Moderna" dello stesso anno, l'arazzo è debitore del dipinto in esame per l'impianto compositivo, pur semplificato nella resa dei particolari, che nel dipinto assurgono a livelli di inusitata perfezione e complessità esecutiva [...]" Estratto dall'expertise del Prof. Giovanni Mariacher, su carta intestata dei Civici Musei Veneziani d'Arte e di Storia, datata 1972.
"Il fatto che il dipinto qui oggetto di studio sia datato al 1914, è particolarmente interessante, in quanto, proprio quell'anno, Zecchin diede alla luce quel che è definito 'il capolavoro del Liberty Veneziano', ovvero il ciclo pittorico delle 'Mille e una Notte', realizzato per un'estensione di oltre 30 metri quadrati, suddiviso in oltre una decina di tele, su cui nel 2017 scrissi un saggio di cui riproduco qui sotto uno studio preparatorio. Le due donne con lo sciallo e occhi di tigre, potrebbe per stile, colori e tecnica esecutiva fatta con le murrine messe sulla tela come lampi di colori e di luce, infatti essere uno dei pannelli che compongono il ciclo di cui sopra, anche se è chiaro che trattasi di un dipinto a sé stante." Estratto dall'expertise della Dott.ssa Alessandra Artale, datata 2022.
L'opera è accompagnata dall'expertise del Prof. Giovanni Mariacher su carta intestata dei Civici Musei Veneziani, in data 28 aprile 1972, e dall'expertise della Dott.ssa Alessandra Artale, in data 1 giugno 2022.