MAGGIÓRE
Una selezione di opere
dal XVI al XXI sec

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Karl Pavlovič Brjullov
( San Pietroburgo, 1799 - Manziana, 1852)

Baccanale

Olio su tela
cm. 75x100

"Una suggestiva traccia per l'attribuzione di questo dipinto a Karl Pavlovič Brjullov è l'evidente somiglianza, fisionomica ma anche stilistica, fra la baccante con i timpani al centro della scena e due figure femminili presenti in opere degli anni Trenta del pittore russo: Il ritratto della Principessa Ekaterina Pavlovna Bagration (1849), il cui volto ha la stessa simmetria basata sugli archi sopraciliari che convergono sul naso allungato verso la bocca graziosamente atteggiata; e il Ritratto del pittore in barca con la baronessa Yekaterina Meller - Zakomelsky, dove la nobildonna si rivolge allo spettatore con sguardo sognante evidenziando le medesime caratteristiche somatiche di quella precedente e della nostra creatura mitologica. Un confronto che induce a collocare questo dipinto in un arco temporale che include, in parte, il soggiorno italiano di Brjullov iniziato nel 1823 e concluso nel 1835: un periodo di fondamentali esperienze formative che vede il pittore in viaggio tra Venezia, Bologna e Firenze dove ha tutto l'agio di studiare i maestri dai quali trarrà spunti stilistici e compositivi soprattutto per i suoi dipinti di genere storico. Fra questi spicca il monumentale quadro raffigurante Gli ultimi giorni di Pompei (1827 - 1833), concepito a seguito di una visita agli scavi pompeiani avvenuta in compagnia del principe Anatolij Demidov che di Brjullov sarà uno dei più affezionati committenti, ospitando fra l'altro nella sontuosa Villa di San Donato a Firenze, alcuni suoi ritratti di notevole rilievo. Il Baccanale, oltre alle somiglianze accennate, può trovare ulteriori riscontri nell'interesse per i soggetti bacchici dimostrato dall'artista in alcuni disegni databili entro gli anni Trenta; mentre la politezza formale che accompagna la stesura cromatica dai toni caldi e soffusi induce a supporre la comprensione, da parte del pittore, dei maestri veneti e bolognesi maturata nei ricordati viaggi e avviatasi, a Roma, con lo studio di Raffaello di cui Brjullov copierà con successi la Scuola di Atene, Anche per questo Baccanale, rimasto in territorio italiano, su potrebbe ipotizzare una committenza da parte del principe Demidov che sappiamo attratto dai temi bacchici, come attesta la Baccante di James Pradier presenta nella sua collezione fiorentina; ma anche appassionato della pittura francese del suo tempo con preferenze rivolte a Delacroix, Decamps, Troyon e alla fortunata pittura di genere di Horace Vernet al quale lo stesso Brjullov mostrava di riferirsi in dipinti quali Mezzogiorno italiano e Fanciulla coglie uva nei dintorni di Napoli, entrambi del 1827, dove pergole di vite fanno da sfondo, come nel nostro dipinto, alle trasfigurate visioni dell'Italia del Grand Tour. Al momento di chiudere la scheda con una convinta attribuzione a Brjullov, una brillante intuizione di Francesco Taddei ha individuato nel satiro linguacciuto e irridente alle spalle della baccante l'autoritratto dell'artista che si evince dal confronto con quello conservato nella Galleria Tret'jakov di Mosca, sulfureo e già predisposto ad ulteriori travestimenti come appunto dimostra il nostro dipinto da considerarsi quindi un'evasione nel mito mediterraneo perseguito da Brjullov negli anni della sua appassionata esperienza italiana."

Scheda critica di Carlo Sisi.

€ 15.000,00 / 25.000,00
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